Appunti di fenomenologia per la filosofia

Peirce, divagazioni

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baochan ontologica
view post Posted on 25/6/2012, 21:58




#entry358093978

Credo Peirce fosse una persona di eccezionale valore, al cui studio è indispensabile una buona conoscenza matematica.

La prima riflessione è per quale motivo P. senta bisogno di creare un ordine: la sensazione odierna è che soffra qualcosa di psicologico, per cui necesiti di rispondere con questa necessità.

L'ordine iniziale è chiaramente volto a creare un a funzione che f(concetto)= teoria insiemi.

Ossia la necessità di una cascata che porti a sostanza<concetto<essere.

Ove la sostanza è l'origine certa esistente (e pensata vera immagino), e l'essere, cioè l'indifferenziato totale, è la soglia massima di denotazione certamente inesistente. (non vi sono infatti oggetti che contengano tutti gli oggetti).

La cosa che mi ha colpito in effetti è la determinazione della "copula "è" che a livello funzionale di unità rimanda esattamente una seconda significazione estremamente filosofica e geniale.
Nella mia "interpretazione serale" essa è la chiave della concettualizzazione, ossia l'astrazione è una sorta di infinito a cui per congiunzione si distinguono tutte le realtà. Perciò reale è ciò che sta in mezzo: tra la sostanza e l'infinito...ossia vi sono solo concetti.

Intuitivamente però a mio parere rimuove le 2 cose che probabilmente più a livello psicologico tiene: la percezione e l'astrazione.

L'essere percepito necessario pragmatico altro da me (?) e il non essere (in quanto necessariamente indifferenziato) che è però essere astratto (metafisico) che è me (che è il mio io)(?)...

* * *

un tema parallelo che mi è venuto in mente (stream of consciousness) è legato all'attenzione.

Edited by baol ontologico - 27/6/2012, 12:49
 
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baochan ontologica
view post Posted on 6/7/2012, 14:44




CITAZIONE (baochan ontologica @ 25/6/2012, 22:58)
#entry358093978

Credo Peirce fosse una persona di eccezionale valore, al cui studio è indispensabile una buona conoscenza matematica.

1- La prima riflessione è per quale motivo P. senta bisogno di creare un ordine: la sensazione odierna è che soffra qualcosa di psicologico, per cui necesiti di rispondere con questa necessità.

L'ordine iniziale è chiaramente volto a creare un a funzione che f(concetto)= teoria insiemi.

2- Ossia la necessità di una cascata che porti a sostanza<concetto<essere.

3- Ove la sostanza è l'origine certa esistente (e pensata vera immagino), e l'essere, cioè l'indifferenziato totale, è la soglia massima di denotazione certamente inesistente. (non vi sono infatti oggetti che contengano tutti gli oggetti).

La cosa che mi ha colpito in effetti è la determinazione della "copula "è" che a livello funzionale di unità rimanda esattamente una seconda significazione estremamente filosofica e geniale.
Nella mia "interpretazione serale" essa è la chiave della concettualizzazione, ossia l'astrazione è una sorta di infinito a cui per congiunzione si distinguono tutte le realtà. Perciò reale è ciò che sta in mezzo: tra la sostanza e l'infinito...ossia vi sono solo concetti.

4- Intuitivamente però a mio parere rimuove le 2 cose che probabilmente più a livello psicologico tiene: la percezione e l'astrazione.

L'essere percepito necessario pragmatico altro da me (?) e il non essere (in quanto necessariamente indifferenziato) che è però essere astratto (metafisico) che è me (che è il mio io)(?)...

* * *

un tema parallelo che mi è venuto in mente (stream of consciousness) è legato all'attenzione.

Nel frattempo che questo Luglio milanese mi coccia definitivamente...

rispetto alle iniziali considerazioni....

punto 3:
Ritengo ancora gravido di conseguenze il legame tra l'indefinito e la tensione all'infinito che la copula essere potrebbe in se rievocare.
Anche se Peirce in realtà è molto preciso: o verità o possibilità.
Se è vero non è possibile.
Forse l'infinito non è dell'essere in sè ma della potenzialità in sè.
Cosa che tra l'altro sento appiattita all'uso grammaticale. In effetti è chiara la presa implicita di confutazione del metafisico. (In fin dei conti anche l'universale kantiano, che secondo le note del libro mondadori Peirce sembra combattere,"E'" una presa metafisica...ma non vorrei dire sciocchezze)

Infatti è il concetto il nucleo di questo inizio della "logica".

Termini come intelletto e mente (cognitivismo in generale) sono solo strumenti alla costruzione dell'edificio logico: "finestra astratta e dogmatica" sul Reale direi.
O forse però si possono dire "reali" per necessità al sentire che ognuno di noi ha.

punto 4:non ricorso più cosa intendessi per rimozione della percezione e della astrazione....MAH!
forse però posso ricondurli alla non-spegazione di cosa sia la mente (l'io) e l'intelletto (il logos).
Mentre la negazione del metafisico era già contenuta implicitamente.(non esiste niente necessariamente indifferenziato)
 
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1 replies since 25/6/2012, 21:58   58 views
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