Appunti di fenomenologia per la filosofia

Preve contro Negri

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baol ontologico
view post Posted on 16/7/2012, 16:28




come consiglia preve, anzitutto un breve excursus su negri, allievo di panzieri e fautore dell'operaismo degli anni 60.

primato della prassi operaia contro un capitalismo non come concorrenza di capitali come unificazione pianificata della estorsione del plus-valore, questa teoria è appoggiata da tronti(?) e cacciari. (prima fase anni 60-70)

negli anni 80 si converte alla bio-politica di derrida-deleuze-guattari, ma criticando la componente strutturalista e soffermandosi sulla componente nicciana, diventando così un fautore del liberale flusso di desideri ed eventi che fu anche di hume e kant.
ulteriori errori sono il duplice rinnegamento della concezione formalistico-astratta del soggetto in cartesio e kant, che la forma dialettica di fichte-hegel-marx.
altro errore è la visione spinoziana materialista quando invece spinoza è un metafisico della libertà (da cui parte, e non arriva, la necessità).
preve ne critica così la componente anarchica soggettiva, negando hegel e la formazione dello stato come etica sopra la morale.
la morale è un presupposto stirneriano anarchico. Di fatto Negri può essere associato solo a certa sinistra inglese, che di marx percepisce solo la componente che porta alla globalizzazione.
egli è il punto massimo dell'economicismo kautskiano che sposa il marxismo determinista(il così detto blocco freddo blochiano), e non l'esponente della sinistra liberale "calda".
kautsky fu il fautore del socialismo come sviluppo delle forze produttive, e negri lo incorpora nella visione guattariana e deleuziana in cui il mondo è "già comunista". e cioè come diceva un anarchico di fine 800: il capitalismo vive solo di autosuggestioni, le condizioni per il comunismo ci sono di già: ma questa è una posizione economicistica.
il successo di negri è il massimo del storicismo deterministico che si sposa la massimo del socialismo anarchico.
il suo errore è quello di non distinguere il bisogno marxistico dei beni non come peròs (limite) ma come apeiron (infinito) che è esattamente quello che fa il capitalismo, costruendo ad arte come aveva intutito marcuse sempre nuovi beni. di fatto questo liberismo socialista dimentica la grande tradizione greca del giusto mezzo.
addirittura nel libro impero negri arriva a teorizzare un mercato unico su un territorio unico, che però è l'incubo del comunismo. che hegel avrebbe chiamato la furia del dileguare (??) delle differenze culturali sociali e di costume.
idea simile ai centri sociali e alla comunità accademica dei prof liberal:un capitalismo ingentilito dalla comunicazione di massa. Cioè riprende l'agire comunicativo habermasiano, contrapponendosi al campismo formalistico però.
negri è legato al successo del post-moderno, legato alla massimizzazione del deleuzismo francese e lo stalismo italiano(??).
negri sta alla base del pensiero di esposito, in cui vedono la moltitudine come "il capitalismo invisibile che è portatore di conoscenza religiosa e sociale astratto e de-territorializzato" (che per preve non esiste).
poi perde la pazienza e ci affida il compito di criticarlo perchè lui è dagli anni 60 che se ne occupa.
fusaro genialmente liquida negri come fautore dei movimenti no-global che però sono anch'essi "global".
x preve non esistono questi antagonismi che si ritrovano solo negli stati e nelle nazioni, e cioè nella geopolitica.
egli è dunque il creatore del movimento operaismo e autonomia, ora passato alla politica liberal di sinistra inglese.
 
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