Appunti di fenomenologia per la filosofia

Severino

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baol ontologico
view post Posted on 21/7/2012, 01:09




www.youtube.com/watch?v=ca9qmTp5p0o


La differenza fra Severino e Parmenide è enorme, in quanto per il primo noi siamo eterni re specchianti l'infinità dei cerchi degli eterni, basandosi sul principio di contraddizione rielaborato come escludente l'idea che un divano ha la possibilità di esserci come anche di non manifestarsi.
Il divano cioè per Parmenide esiste sempre.
Il tempo è l'eterno manifestarsi degli eterni, che già esistono, in quanto non potrebbero esistere questo esattamente come Parmenide.
La differenza essenziale sta dunque nel fatto che per Parmenide il divano può essere o non esserci, quindi fu proprio lui a far nascere il nulla assoluto. Motore della filosofia del divenire che ha in Nietzsche e Stirner i massimi epigoni del nichilismo.
Non si tratta mai di suggerire in quanto gli eterni ci compaiono sempre come essenti, ma in realtà sono sempre manifestazioni dell'essere.
La volontà di cambiare le cose nasce dal delirio di paternità della tecnologia, figlia dell'errore della filosofia del divenire.
Persino l'idea di io e noi è frutto della manifestazione dell'essere.

Visione molto complessa che però non so se fugga il problema del “grund” filosofico arbitrariamente pensato come il "principio di contraddizione che si contraddice".

Abbastanza oscuro cosa intenda per è il linguaggio che passa dalla caverna alla luce.
Nel senso che secondo me il vero errore è proprio la sua autoreferenzialità quando non si capisce che per dirla con Peirce esso deriva da una inferenza del soggetto.

A mio parere il discorso andrebbe incentrato comunque sull'io, che benché slittamento nominale della particella io grammaticale, foss'anco fantasmaticamente o intuitivamente esiste come e quanto l'IT.

E' come se per se per Severino tutto sia manifestarsi dell'IT, ma lo deduca per via linguistica, (fra l'altro non so se la sua logica sia correttissima). Per hegel invece non solo l'io, ma anche il linguaggio e l'IT sono fantasmatici, se individuati, ma che sussistono nell'immediato.
Hegel addirittura fa del tempo un altro fantasma.
Di fatto seppur problematizzando riducendo il tutto all'intuizione. (come kant d'altronde).
Ma questa intuizione è garantita epistemologicamente solo dall'intelletto proprietà della mente.

Ciò detto Severino annuncia l'essere vissuto come errato in quanto presuppone di nuovo un qualcosa che agisce che fa da agente, e invece tutto è solo manifestazione.
Intuitivamente mi sembra che il lavoro di Severino sia ricostruire un vocabolario concettuale all'altezza dell'eterno specchiante che riflette sul giro delle manifestazioni.

Molto buono l'intervistatore che vorrebbe sapere della vita reale, e che invece non nota l'eleganza severiniana nell'eclissamento dell'anima goethiana mendicante.

Se anche fosse l' eterno manifestare una cura del thanos ovvero terrore esistenziale della morte (non meraviglia!), essa avrebbe fallito lo stesso perchè il mendicante sebbene re ha comunque paura.

Inoltre non ritengo concettualmente valido il far coincidere il desiderio con la volontà.
Nietzsche con questa visione dell'esser “visitati” dai pensieri e dalle cose (come Severino) non nega la manifestazione del desiderio, anzi la rende più umana, psicologizzandola o tenendo vivo il sentimento fantasmatico, ma aprendosi all'eterno parmenideo.

Perchè il nulla in defintiva non dovrebbe essere parte dell'eterno manifestarsi?

Benché si discosti da Nietzsche in realtà mi sembra che nel lavoro quotidiano, nel nostro mendicare
egli severino abbia tratto o possa trarre grande aiuto da nietzsche.

Comunque mi sembra che entri a far parte della grande famiglia dei pensatori con hegel peirce, nietzsche, agamben

Vedremo!
 
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baol ontologico
view post Posted on 25/7/2012, 04:25




Emanuele Severino Il Diritto nell'età della tecnica con Natalino Irti e Piero Schlesinger

Grande lezione "hegeliana" del maestro:

Il capitalismo è la forza politica che mantiene la scarsità delle risorse, ma che usando per vincere la tecnica, usa un mezzo che serve la moltiplicazione delle risorse e dei mezzi.

Schlesinger invece descrive il contesto storico delle finanze che creano un caos multiforme in cui i diritti rischiano di intoccare il tessuto sociale, facendo un breve escursus storico.

Irti invece testimonia del fenomeno dell vittoria del capitalismo a danno della democrazia rapppresentativa, tematizzando il negri della de-territorilizzazione (da terreo: atterire, vedi anche il kelsen del diritto come atto di forza.)
e di fatto cadendo nella stesso meccanismo trappola che severino e preve hanno indicato (per severino superamento della democrazia storicamente intesa come spirito critico-cristiano e per preve ritorno ai fascismi) nel tentativo di fermare il turbine della storia, si schieran col nemico (apparente per entrambi i maestri).

la contraddizione creatrice dell'instabilità.
 
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1 replies since 21/7/2012, 01:09   46 views
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